PERCHE’ MALAYSIA

  •  Posizione strategica

  • Risorse abbondanti

  • Varie opportunità di investimenti

  • Riconoscimento di Made-In-Italy

  • Flussi investimenti all’estero

SETTORI D’INTERESSE

  • Impianti tecnologici, costruzioni ed infrastrutture

  • Impiantistica, macchinari e apparecchiature

  • Energia elettrica e fonti rinnovabili

  • Ambiente: fornitura e trattamento acqua; reti fognarie, attività di trattamento dei rifiuti e risanamento

PERCHE’ MALAYSIA

Posizione strategica

Posta al centro della regione del sud-est asiatico, il paese presenta, infatti, un vantaggioso sistema d’incentivi agli investimenti, una diffusa conoscenza della lingua inglese, un buon livello di infrastrutture, una manodopera generalmente qualificata e dai costi contenuti, che possono garantire al “Sistema Italia” una costante e solida presenza nell’intera regione.

 

Risorse abbondanti

Per le imprese italiane oggi non basta più puntare sulle esportazioni, ma è necessario anche ragionare in termini di collaborazione industriale per meglio penetrare i mercati esteri. Per la Malaysia si può non solo trarre vantaggio dai costi più bassi della manodopera ma siglare appositi accordi di joint venture con partner locali, facendo valere una risorsa per cui le imprese italiane sono largamente accreditate e che possono inoltre portarsi dietro senza dover spendere ingenti capitali, una risorsa immateriale come quella di un talento creativo, di uno stile e design per tanti aspetti.

 

Varie opportunità di investimenti

Il pacchetto di investimenti in infrastrutture, varato per il quinquennio 2012/2017, per la modernizzazione del paese prevede ingentissimi investimenti nel settore trasporti, ferrovie, porti aereoporti, industria petrolifera e tecnologie per le informazioni e le comunicazioni, dove le nostre aziende possono cogliere interessanti occasioni di collaborazione.

 

Riconoscimento di Made-In-Italy

In un paese come la Malaysia le aziende italiane hanno quindi la possibilità di emergere, grazie alle loro specializzazioni, oltre che nei settori tipici del “made in Italy”, nella produzione di alcuni beni d’investimento intermedi: dalle macchine utensili alla metallurgia, all’automotive, dalla chimica di base al medicale, alle biotecnologie, dal settore dell’oleodinamica, alla protezione dell’ambiente e alle green energies.

 

Flussi investimenti all’estero

La Malaysia inoltre è un importante investitore sull’estero. Le principali multinazionali locali e i fondi sovranni hanno effettuato notevoli investimenti in Gran Bretagna, Paesi del Golfo, India, Cina, Turchia, Australia e Nuova Zelanda. Esistono quindi i presupposti, laddove si individuino interessanti prospettive di bussiness (real estate,turismo, acquisizione di aziende di nicchia altamente specializzate, industria alimentare o delle griffe del settore fashion) che aziende malesi possano investire in Italia.

Quadro macroeconomico

Nonostante il perdurare delle avverse condizioni dell’economia mondiale, il primo trimestre dell’anno si è chiuso per la Malaysia con una crescita del 4,9 %, mentre il secondo trimestre ha fatto registrare un risultato ancor più positivo con un incremento pari al 5,4%. Il tasso di crescita registrato per l’intero 2011 si era attestato al 5,1%

Per il 2012, il settore manufatturiero ha fatto registrare una crescita del 4,4% nel primo trimestre ed una crescità ancor più consistente nel secondo trimestre pari al 5,6%, grazie in particolare alla forte domanda interna e alla performance delle aziende oriented export che hanno operato al 82% della loro capacità produttiva. Il settore dei servizi è cresciuto del 5,3% nel primo trimestre e del 6,3% nel secondo. Un aumento record è stato registrato nel settore delle costruzioni pari al 15,5% nel primo trimestre e del 22.2% nel secondo, grazie agli ingenti investimenti realizzati nel settore delle infrastrutture. Il settore minerario e della produzione di energia è cresciuto invece al di sotto della media (+0,3% nel primo trimestre e 2,3% nel secondo).

I consumi privati hanno continuato a crescere (7,4% nel primo semestre e 8,8% nel secondo), così come è rimasta sostenuta la crescita dei consumi pubblici (7,3% nel primo trimestre e 9,4% nel secondo) dovuta principalmente agli aumenti salariali nella pubblica amministrazione e alle spese per investimenti nel settore dei trasporti.
Il tasso d’inflazione tendenziale in Malaysia si è mantenuto al 2,3% nel primo trimestre, mentre è diminuito al 1,7% nel secondo trimestre dopo aver raggiunto il suo massimo nel mese di giugno 2011 (3,5%).
Il tasso di disoccupazione è diminuito al 3%, rispetto al 3,1% del 2011.
Per quanto concerne la bilancia commerciale, nei primi sei mesi dell’anno l’interscambio commerciale della Malaysia con il resto del mondo è cresciuto del 5,9%. Le esportazioni malesi hanno fatto registrare un incremento del 4,2% a fronte di un aumento dell’import del 8%.

Indicatori macroeconomici

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*Fonte: Elaborazione Ambasciata d’Italia su dati EIU e IMF

Indice Doing Business

2012 2013                                                       2014
Pos.
183 paesi
Pos.
185 paesi
Pos.
185 paesi
Italia
Posizione nel ranking complessivo 18 12 6 67

 

 

SETTORI D’INTERESSE

Impiantisti tecnologici, costruzioni ed infrastrutture

Come in gran parte degli stati asiatici, in Malaysia si osserva un continuo sviluppo edilizio e di infrastrutture di terziario. A questo sviluppo si accompagnano naturalmente, oltre all’attivita’ edilizia di costruzione in se stessa, tutta la parte relativa agli impianti tecnologici (elettrico, idraulico, sanitario, comunicazioni e sorveglianza) con particolare evidenza per gli impianti per l’aria condizionata, piuttosto che la domotica e il settore relativo all’efficienza energetica degli edifici.
In parallelo, si assiste ad una costante aumento del numero di architetti e interior designer attivi in Malaysia e una maggiore diffusione delle informazioni e delle tendenze, nazionali ed estere, che formano e influenzano un pubblico sempre più esigente. Nell’ambito di questo sviluppo si è anche verificata anche una crescita nel settore dell’arredo per categorie specializzate. Rientrano tra queste i mobili per negozi, centri commerciali, ristoranti e altri locali pubblici, che devono unire alle esigenze prettamente tecniche e funzionali la riconoscibilità del design, e i mobili per ufficio. Anche in questo settore, l’industria italiana ricopre un ruolo di primo piano, grazie alla creatività del design e alla capacità di proporre gamme di prodotto particolarmente ampie sia nello stile che nei materiali.

 

Impiantistica, macchinari e apparecchiature

La fabbricazione di macchinari ed attrezzature per l’industria ha conosciuto un buon progresso tecnologico. Il Governo malesiano ha avviato una politica di sviluppo per la produzione di macchine con tecnologia ad elevato valore aggiunto, per consentire il continuo avanzamento del livello di industrializzazione del Paese e per contrastare la competitività dei vicini Paesi asiatici con mano d’opera più economica. Inoltre, il Terzo “Industrial Master Plan” ha fissato l’obiettivo di fare della Malaysia un “hub” regionale per la produzione e distribuzione di macchinari ed apparecchiature ad alta tecnologia, come pure un centro regionale per la manutenzione, ricondizionamento e miglioramento tecnologico delle macchine speciali. I settori ai quali viene data la priorità sono: impianti e macchinari speciali per l’industria, le attrezzature per la generazione di elettricità, le macchine per la lavorazione dei metalli, senza dimenticare le macchine per la lavorazione della plastica e del legno. Nel comparto della meccanica, che rappresenta una buona percentuale dell’export italiano, il nostro Paese ha voce in capitolo in relazione al trasferimento di tecnologia e di strutture di assistenza post-vendita. In ogni caso, il Governo favorisce gli investimenti esteri per promuovere l’innovazione, la creazione di talenti, la ricerca e sviluppo ed il marketing per massimizzare la crescita del settore industriale.
Questo settore, che ha rappresentato il 32,1% del nostro export, nel 2011 è aumentato del 19,0% rispetto al 2010, grazie alla ripresa nelle esportazioni di tutti i comparti principali: articoli da rubinetteria e meccanismi simili per tubature, caldaie, serbatoi o contenitori simili, motori e macchine motrici, non elettrici, apparecchi e materiale del genio civile e per costruzioni, pompe, compressori, cappe aspiranti, centrifughe e apparecchi per il filtro o l’epurazione e macchine e apparecchi elettrici rotativi.

 

Energia e fonti rinnovabili

Anche la Malaysia non è rimasta insensibile al richiamo dell’energia sostenibile, diventata la priorità di molti paesi nel mondo, nonostante questo Paese disponga di risorse petrolifere – sia pure in via di progressivo esaurimento – e di giacimenti di gas naturale. La Malaysia non trascura pertanto di creare tutte le condizioni favorevoli per l’approvvigionamento di energia rinnovabile, con particolare riguardo al solare. A sostegno della politica per lo sviluppo delle energie rinnovabili è stato creato il “Sarawak Corridor of Renewable Energy” (SCORE), il quale dispone di un’area molto vasta. Numerosi memoranda di intenti sono stati firmati da vari soggetti locali e stranieri per un valore di circa 20 miliardi di euro. È stato creato allo scopo un consorzio finanziario del quale fanno parte RHB Islamic Bank, Bahrain Unicorn Investment Bank, Asian Finance Bank e la Kuwait Finance House. Il principale obiettivo dell’acquisizione di tecnologia verde riguarda non soltanto lo sviluppo delle energie rinnovabili e la promozione dell’efficienza energetica ma anche la riduzione delle emissioni di gas serra, che secondo i programmi nazionali dovrebbero poter diminuire del 40% entro il 2020.
Per quanto riguarda l’Europa, è stato avviato un programma di cooperazione fra la Malaysia e l’Unione Europea che, a partire da giugno 2010, ha avviato una serie di iniziative propedeutiche al trasferimento di tecnologia e know-how nel settore delle energie rinnovabili, dell’efficienza energetica, dell’applicazione del “Clean Development Mechanism” nell’ambito dell’Accordo di Kyoto, del trattamento eco-sostenibile dei rifiuti, nonché dello sviluppo di edifici “verdi”. Nell’ambito di tale cooperazione, l’Unione Europea finanzierà anche un progetto per favorire la produzione di biomasse da parte di PMI locali, mettendo a disposizione un fondo di 1,8 milioni di euro. Con il finanziamento comunitario, saranno selezionate una cinquantina di piccole aziende che produrranno biomasse secondo gli standard europei.
Nell’ambito del 10^ Piano di Sviluppo Economico (2011-2015) sono state identificate alcune aree chiave per lo sviluppo nazionale, fra le quali resta di primaria importanza il settore “oil & gas” sia come estrazione e produzione, sia come indotto relativo alle industrie petrolchimiche. Il settore ha contribuito nel 2011 al 20 % del PIL nazionale. Per sostenerne la crescita sono state create valide infrastrutture, sia per esplorazioni offshore, sia per la creazione di tre zone petrolchimiche che hanno attratto investimenti stranieri, in particolare da parte degli Sati Uniti, della Germania e del Giappone. L’Ente di Stato Petronas è ovviamente il maggior investitore.

 

Ambiente: fornitura e trattamento acqua; reti fognarie, attività di trattamento dei rifiuti e risanamento

La gestione dell’ambiente rientra fra le priorità della Malaysia. In particolare, sta diventando urgente la problematica attinente al trattamento dei rifiuti. Il trattamento dei rifiuti urbani è stato piuttosto trascurato sino ad oggi e Kuala Lumpur si trova ora ad affrontare seri problemi sia per ridurre la quantità di rifiuti sia per effettuarne il riciclo, anche se si calcola che circa il 7-8% di essi viene riciclato. Nel giro di due anni la capacità di stoccaggio negli appositi siti sarà esaurita e si renderà pertanto necessario un nuovo metodo di gestione e trattamento dei rifiuti. In questa ottica, appare interessante il trasferimeno di tecnologia per la loro gestione e trattamento. Verrà incoraggiata la riduzione di emissioni di gas serra attraverso la trasformazione di materiali organici in “compost”, come pure sarà favorita la trasformazione in energia dell’emissione di tali gas prodotta dai rifiuti. Analogamente, il governo sta focalizzando l’attenzione sul miglioramento della qualità dell’acqua, elevando gli standards tecnici ed i servizi ai consumatori.A tale scopo il il Governo ha allocato lo scorso anno 580 milioni di euro per forniture idriche e trattamento dell’acqua. Il Governo intende anche raggiungere il 30% di risparmi idrici, eliminando gli sprechi. Attualmente il consumo di acqua in Malaysia, escludendo il settore agricolo che da solo assorbe il 54% della domanda (33 milioni di metri cubi), è pari a 8 miliardi di litri giornalieri, che si stima diventeranno 10,5 nel 2015. Il Governo sarà pertanto obbligato ad effettuare investimenti nelle forniture idriche, nella rete fognaria, nel trattamento delle acque. La Malaysia possiede una buona tecnologia per il trattamento delle acque e sta acquisendo contratti all’estero. Gli operatori locali di settore sono particolarmente interessati a partnership con operatori stranieri per lavori e forniture al di fuori della Malaysia.